Alto Verbano

Da sempre l’uomo è impegnato a costruire lo spazio in cui vive modificando continuamente i luoghi per adattarli alle proprie esigenze, questo processo di trasformazione ha generato il paesaggio che ci circonda.

È una colonizzazione del territorio che nell’Alto Verbano comincia con lo sfruttamento delle risorse della natura per soddisfare bisogni vitali: la creazione di pascoli e aree coltivabili ha portato alla riduzione delle aree boschive; l’esigenze di sfruttare al massimo le potenzialità del bosco ne ha modificato la composizione originaria a favore della coltura sistematica del castagno (castanea sativa, popolarmente denominato albero del pane); la costruzione dei sistemi idraulici di irrigazione e dei terrazzamenti ha modificato la natura dei luoghi. L’insieme di tutto questo è oggi il paesaggio montano.

Con l’evolversi delle tecnologie ed il mutare delle esigenze sono diventate molteplici le interazioni tra uomo e natura che hanno costruito paesaggio. Le reti di comunicazione ed i sistemi infrastrutturali appartenuti al passato (le mulattiere ed i sentieri, la linea Cadorna e la Grande Corniche) sono spesso segni acquisiti dalla collettività come parte integrante del paesaggio, ma così non è per le nuove infrastrutture. Anche all’origine dell’invenzione dello spazio dei giardini e dei parchi delle ville, luoghi deputati alla creazione di un paesaggio ideale in cui godere della natura, c’è la necessità di soddisfare un bisogno umano: il piacere del contatto con la natura.

Oggi è l’industria del turismo a costruire i luoghi in cui soddisfare questo piacere, gli spazi per il tempo libero (versione moderna dell’ozio). Si abita nella natura campeggiando, in essa si giace sdraiati sui lettini in riva al lago, la si attraversa lungo i percorsi da trekking; tutte queste strutture non sono però quasi mai pensate con la consapevolezza di costruire un paesaggio, quella stessa consapevolezza che si aveva una volta quando si disegnava un parco o un giardino. La natura addomesticata, utilizzata, goduta, diventa quindi paesaggio.

L’osservatorio sul paesaggio si propone dunque di leggere il territorio dell’Alto Verbano per COMPRENDERE come nel tempo l’uso lo ha modellato nel paesaggio a noi noto. Lo scopo è capire per acquisire la consapevolezza necessaria per continuare a trasformarlo e VIVERLO costruendo nuovi paesaggi.

 
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